Per la durata di qualche riga, siamo seri.
Se state cercando recensioni che vi spieghino in modo accurato le meccaniche, le componenti, che approfondiscano le dinamiche di gioco più profonde, nelle sue millemila variabili, che valutino l’alea e il grado di stocazzis, allora avete sbagliato blog: ce n’è tanti altri così, alcuni fatti molto bene. Già, ma non qui.
Se ritenete che il giudizio oggettivo esista, che per valutare un gioco si parta da una base 0 e poi aumenti il punteggio sulla base di precisi criteri (+10 se ha delle belle miniature, +5 se ha un regolamento eterno, +7,8 se la plancia è in vetro satinato), avete sbagliato blog di nuovo. Finché non esisterà un Ministero del Gioco da Tavolo che mi darà una griglia di valutazione definita e chiara, la valutazione oggettiva (o anche solo vagamente tale) di un gioco non esiste. Non qui.
Se ritenete che per recensire un gioco bisogna giocarlo almeno cinque partite, avete sbagliato blog. La vita è troppo breve per giocare più di una volta a un gioco che alla prima partita sembra proprio brutto. Tutti meritano una seconda possibilità? No. O almeno, non qui. Oppure la clausola: se dovessi mai dare una seconda possibilità e dovessi cambiare idea, vi faccio sapere. Giurin giurello.
Siete, invece, nel posto giusto, se
- avete competenze pregresse nelle materie di ironia e sarcasmo
- siete in grado di non prendere il mondo ludico troppo sul serio
- vi piace lo stile triviale e radical trasandato
- siete amici miei o di Mascella
- avete poco tempo
- i testi troppo lunghi vi spaventano fin dalle scuole elementari
- cercate la neppur troppo modesta opinione di qualcuno che non riceve alcuna sponsorizzazione da alcuna casa editrice
- volete uno spunto per un gioco da fare senza dover per forza conoscere tutto il gioco
Se rientrate in una delle casistiche precedentemente elencate, allora il vostro palato delicato è pronto per queste recensioni cazzute. Buon appetito!